Giocondo Talamonti - anno scolastico 2009-2010
Giocondo Talamonti - 13-07-2010
La cronaca sportiva ci propina ogni giorno notizie che nulla hanno a che vedere con i principi ispiratori dello sport. La competitività e la presenza di sponsor hanno modificato il quadro di riferimento, spesso trasfigurandolo fino al punto da rendere tollerabili comportamenti sleali, manomissioni di risultati, scorciatoie per la vittoria. In una parola, la perdita dei valori fondanti il gesto atletico si è così diffusa, per effetto del ricorso a strumenti alternativi all'impegno e alla solidarietà, da divenire compatibile con l'atteggiamento di chiunque pratichi una disciplina sportiva. E, quel che è peggio, anche in assenza di pungoli provenienti da sponsor esigenti, ma suggeriti da un unico, assillante, irrinunciabile obiettivo: la vittoria. Se questa arriva come conseguenza di comportamenti coerenti con l'etica sportiva, sarà un utile esempio per quanti ne seguono le vicende che l'hanno determinata, ma se deve essere ottenuta a tutti i costi, allora è quanto di più deleterio si possa indicare.
Giocondo Talamonti - 27-03-2010
Specialisti blasfemi, bestemmiatori per antonomasia, erano una volta i carrettieri, categoria oggi scomparsa, ma degnamente sostituita dai calciatori. I quali, caduti nelle ire della Lega Calcio, decisa a stroncare il deprecabile vizio, hanno pensato bene di farsi difendere, nientepopodimenoché, dall'Associazione Mondiale, dico mondiale, dei calciatori professionisti, rivendicando il diritto, tanto di moda in questi tempi, di libertà d'opinione.
Giocondo Talamonti - 15-03-2010
177 morti, 177.228 infortuni, 4430 invalidi (dati del 3.3.2010 presi dal roller di Telegalileo) e la catena non si ferma nonostante che la Sicurezza sia diventata un problema sociale che investe non solo gli addetti ai lavori, ma ogni cittadino che considera questo dramma una priorità. Alla scuola spetta il compito di sensibilizzare e formare i giovani a comportamenti corretti e responsabili facendo loro acquisire la cultura della prevenzione...
Giocondo Talamonti - 15-03-2010
Dunque, la Commissione Provinciale per l'Istruzione si è riunita per la seconda volta in pochi mesi per deliberare sul dimensionamento scolastico a Terni, che ha già visto accorpamenti impossibili, e decidere quello che aveva deciso nella precedente seduta. Cioè, niente.
Ai danni prodotti dall'uscente assessorato di Donatella Massarelli all'organizzazione scolastica della nostra provincia, quello attuale ha pensato bene di aggiungere la beffa (cosa che non guasta mai): far vedere che l'amministrazione è sensibile alle crescenti proteste delle vittime (studenti, famiglie, docenti, personale ATA) ma, contemporaneamente, non fare niente per cambiare le cose.
Giocondo Talamonti - 06-03-2010
La ricorrenza della "festa della donna", che tutto il mondo celebra l'8 marzo, ha radici antiche ed ha assunto, nel tempo, una valenza elogiativa che nasconde, però, le debolezze di una società ancora alla ricerca di un' effettiva uguaglianza e parità di diritti fra i sessi.

In ogni cultura, la donna è un riferimento ricchissimo e le sue doti di creatività e sensibilità non meritano che gli apprezzamenti e le attenzioni si concentrino nel solo giorno dell'anno in cui, tanti, con ritualità, si sentono in dovere in sentenziare sui principi di parità, di uguaglianza, di reciproco rispetto.
Giocondo Talamonti - 27-02-2010
Il gruppo del PDL del Comune di Terni ha pensato di dare dimostrazione di efficienza e razionalità decidendo di sottoporsi al test antidroga, interpretando così i desideri delle famiglie dei disoccupati, dei precari, di quanti cercano lavoro senza trovarlo e di quanti lo hanno perso. Intanto la notizia, secondo la quale la Basell intenderebbe chiudere il sito di Terni entro l'anno, ha gettato sconforto e preoccupazione fra i 130 dipendenti e le loro famiglie.
Giocondo Talamonti - 13-02-2010
Nell'imminenza della festa di S. Valentino si ritiene opportuno richiamare l'attenzione di tutti su una celebrazione che assume, nella dimensione urbana, la volontà e il senso di interrogarsi su il sentimento dell'Amore in un mondo in cui, troppo spesso, prevalgono individualismi ed egoismi.
Al di là del sicuro legame che contrassegna l'innamoramento tra due persone, la riflessione si sposta sul significato autentico della parola "Amore" che, come ricordato nel corso della presentazione delle manifestazioni valentiniane, va ricondotto nell'ampio ambito delle relazioni che devono instaurarsi tra gli appartenenti di una più globale comunità.
Giocondo Talamonti - 12-02-2010
Abete intende, giustamente, punire chi bestemmia in campo riattivando la prova moviola, dimenticando che la punizione non modificherà atteggiamenti analoghi in futuro. Ancora una volta, si fa finta di ignorare che il problema risiede nella carenza educativa di famiglie, scuola e società, e che quelle intemperanze sono sintomi di violenza, di sopraffazione e che si è persa l'abitudine a controllare civilmente il dissenso e la propria opposizione. Che ci si deve aspettare, d'altronde, dalle manifestazioni di opinioni personali da contrapporre a quelle degli altri se giornalmente in televisione si assiste al turpiloquio, all'offesa continua, alla volgarità becera di sopraffare l'interlocutore alzando la voce?
Giocondo Talamonti - 16-01-2010
Ingredienti di qualità non bastano a fare un buon piatto. Se si trascurano temperature e tempi di cottura si rischia di cucinare un 'pancotto' o di preparare un 'tizzone'. Allo stesso modo, non è sufficiente saper giocare al calcio per diventare automaticamente campioni; il carattere, la serietà sportiva, l'impegno, la continuità, sono elementi indispensabili a chiunque, avendo le doti di base, intende fare una professione della sua disposizione innata. La storia del pallone è piena di esempi negativi. I meno giovani ricorderanno Nicolè, centravanti juventino dalle mille promesse, ma anche tanti altri scomparsi dal panorama calcistico prima ancora di diventarne protagonisti. Ammoniva Franco Lelli nel suo libro "Voglio fare il calciatore" (Ed. Tagete, Viterbo) che "entrare nel mondo del calcio non è come imboccare un'autostrada, dove è sufficiente seguire le indicazioni per arrivare a destinazione". Sono ben altre le componenti che concorrono a delineare un campione.
Giocondo Talamonti - 18-12-2009
Si riuscirà mai a capire che un incontro di calcio, al quale assistono tanti giovani emuli, deve imporsi, prima del risultato, l'obbligo di offrire uno spettacolo di lealtà sportiva, che la ragione di un confronto risiede sempre nel rispetto delle regole del gioco, che il ricorso a scorciatoie è sempre un esempio pessimo per chi assiste e per chi pratica uno sport, che è una tacita accettazione di ogni altro mezzo illegale per raggiungere comunque un obiettivo?
Giocondo Talamonti - 27-11-2009
La chiamano "mano de Dios", il gol segnato con la mano e decisivo per vincere un incontro con l'inganno. L'ipocrisia di scomodare l'Onnipotente per casi così banali (fra l'altro s'ignora se Lui sappia giocare al calcio, anche se gira voce che se la cavi in ogni disciplina), è invece tipicamente umana, in linea con la sua natura vigliacca e con i tentativi goffi di nascondere la vergogna.
A Maradona, una pari impresa riuscì perfettamente in un incontro mondiale contro l'Inghilterra, eliminandola, senza troppi travagli di coscienza. Anzi, se ne fece un vanto, sbandierando il gesto come sostenuto da una volontà superiore di ripristinare con l'equità sportiva, le diseguaglianze economiche, sociali, militari e nazionali (l'Argentina aveva appena perso la battaglia delle Falklands).
Giocondo Talamonti - 13-11-2009
Ripensi alle dichiarazioni uscite dai telegiornali prima che l'influenza si diffondesse in territorio italiano e ripensi anche alla solidarietà che ti ha preso per tutto il genere umano prossimo alla decimazione, provando vergogna per l'incolpevole privilegio di essere tu, italiano, escluso dalla pandemia.
Lì per lì non ti riesci a spiegare perché mai la nostra penisola sia esclusa da una simile tragedia; poi, ti viene in mente che anche dagli effetti deleteri della crisi economica mondiale l'Italia è esente e provi a giustificare l'intangibilità con la benevolenza divina e con la febbrile attività vaticana per tener fuori il popolo devoto; poi ti ricordi che noi la crisi l'avevamo superata già prima che si fosse presentata.
Giocondo Talamonti - 20-10-2009
"L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro", recita l'articolo 1 della Costituzione. Quindi, dire ad altri: "a lavorare, andate a lavorare...", non viola alcuna legge di buona creanza, anzi, è perfettamente costituzionale. Tuttavia, occorre fare delle distinzioni: analizzare bene a chi è diretta la frase e chi è che la pronuncia.
Se si tratta di un coro che parte dagli spalti di uno stadio di calcio, all'indirizzo di giocatori svogliati, può essere un invito a provare quanto sia duro il lavoro in fabbrica per portare a casa un millesimo dello stipendio che, di solito, i calciatori prendono per giocare, nonché uno sprone ad avere più rispetto per i soldi del biglietto tirati fuori da chi assiste alle loro mediocrità.
Se, al contrario, a pronunciare la stessa frase è un allenatore, rivolto al pubblico (Lippi, tanto per non fare nomi, ma solo cognomi), allora l'esortazione diventa offesa; offesa a chi sulle gradinate il lavoro ce l'ha, ma teme di perderlo, al precario che lo vede a sprazzi, all'ostinato che lo cerca senza trovarlo, al giovane che studia con tante paure per il suo futuro.
Giocondo Talamonti - 10-10-2009
Nell'intervento effettuato in qualità di relatore il 2 ottobre 2009, durante il Convegno organizzato dall'AGE Associazione dei genitori e dal Liceo Scientifico "Donatelli" di Terni, si sono esaminati, in sintesi, i comportamenti dei giovani in rapporto all'istituzione scolastica con particolare riferimento alle problematiche che sorgono sotto il profilo educativo.
La prima e sicuramente la più grave riguarda la tendenza a sottovalutare l'impronta formativa che, insieme alla famiglia, la scuola si sforza di lasciare in chi la frequenta. Fra i moltissimi giovani convinti che l'elevazione culturale giova a progettare il loro futuro tanti , purtroppo, sono coloro che pensano di poterne fare a meno. Da qui il triste fenomeno della dispersione scolastica che registra ragioni di ordine intrinseco come la sfiducia verso l'organizzazione sociale, maturata in condizioni valoriali e culturali avverse, insieme ad altre di natura estrinseca attribuibili alle difficoltà che si generano nell'ambiente di vita o nel nucleo familiare; cito ad esempio la disoccupazione, i bassi redditi, la bassa qualificazione al lavoro, il clima affettivo ostile ecc.
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